Milano, 11 maggio 2023
Le proteste di studentesse e studenti sul caro affitti, che attraversano l’Italia da Milano a Roma, hanno portato all’attenzione generale un tema su cui il nostro Coordinamento sta lavorando da tempo e su più fronti. La questione si presenta infatti più ampia di come spesso è narrata, e sia i problemi sia le misure proposte vanno in molteplici direzioni: da un lato c’è il problema delle residenze, ovvero degli alloggi che dovrebbero essere erogati dalle Regioni a coloro che usufruiscono di una borsa di studio; dall’altro, il problema si estende ben oltre le misure di Diritto allo Studio, arrivando a toccare tutti gli studenti fuorisede e il mondo dei giovani lavoratori e delle giovani famiglie. In questo variegato panorama, un ruolo decisivo è ricoperto dalla tempistica, delle ipotetiche soluzioni come dei possibili interventi. L’aspetto problematico di quanto si sta facendo per dare attuazione al PNRR, a nostro avviso, non è il fatto di cercare soluzioni in partenariati pubblico-privato, quanto piuttosto le tempistiche di intervento: tutte le soluzioni che prevedono la costruzione di nuovi edifici porteranno benefici solo nel lungo periodo, senza risolvere la situazione attuale. Sono necessari interventi immediati, che non mirino tanto a creare nuovi posti, quanto ad occupare quelli già esistenti. Apprendiamo perciò con favore la notizia data in mattinata dal Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, in merito al censimento degli immobili inutilizzati.
Sviluppiamo quindi, alla luce di quanto osservato finora, alcune annotazioni e proposte, nel rispetto dei diversi ambiti di competenza occupati dagli attori istituzionali coinvolti, nello specifico: le Regioni e le Università per quanto riguarda la costruzione di residenze universitarie per studenti che rientrano nelle misure del Diritto allo Studio; i Comuni per quanto riguarda un monitoraggio e un ipotetico intervento volto ad una calmierazione sia sui prezzi degli affitti che sulla costruzione di nuovi edifici, il Governo perché stanzi i fondi necessari per interventi su scala nazionale.
Per quanto riguarda il lungo periodo:
– Sui fondi del PNRR è ovviamente difficile attendersi che sorgano in così poco tempo nuovi edifici. Il tema cruciale riguardo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è non lasciarsi sfuggire l’opportunità, e dunque i fondi, che esso offre; in vista di ciò riteniamo ottimali tutte quelle soluzioni che permettano di arrivare ai tanto citati 60000 posti letto entro il 2026, dunque soluzioni che tocchino sia il mercato pubblico che quello dei privati.
– Il tema dei partenariati con i privati non è, a nostro avviso, problematico in sé, ma lo diventa se non corredato da misure che permettano la creazione di convenzioni per gli studenti, così che essi non paghino l’alloggio al prezzo di mercato. Per fare questo si rende ovviamente necessario un intervento pubblico.
– Lo stesso discorso vale per i 400 milioni che il Ministro dell’Università e della Ricerca dice di aver stanziato per gli alloggi degli studenti: indubbiamente tali fondi rappresentano un segnale positivo, ma essendo stati destinati ad una reintegrazione della legge n.338, non determinano alcun aumento di posti letto.
– Per quanto riguarda le ipotetiche soluzioni che esulano dall’ambito del Diritto allo Studio è necessario affrontare un discorso più di prospettiva. Urgono misure ed incentivi economici da parte di comuni e regioni che abbiano una funzione di mediazione tra gli studenti e gestori privati di appartamenti.
– Social housing: proponiamo una riflessione su progetti integrati con abitazioni per studenti, famiglie monoreddito (che sono in aumento) e giovani coppie, categorie non beneficiarie dell’edilizia residenziale pubblica ma che, allo stesso tempo, non riescono a permettersi un’abitazione a prezzi di mercato.Soluzioni immediate:
– È necessario prevedere lo stanziamento di somme di denaro, sulla base della fascia ISEE, per rendere accessibili agli studenti anche quelle abitazioni che ora sono fuori dalla loro portata. Un esempio virtuoso è il progetto Casa Unime dell’Università degli Studi di Messina.
– È già presente, per gli studenti universitari fuorisede, la possibilità di detrarre il 19% delle spese sostenute per l’affitto tramite presentazione del contratto regolare di locazione all’interno del modello 730. Tuttavia, ai sensi dell’attuale disciplina, tale rimborso IRPEF è calcolato su un canone annuo massimo di €2633: dato il costo medio di una stanza singola o doppia, stimato in 400€ mensili (4800€ annui), tale tetto massimo non è proporzionato alla spesa media annua degli studenti fuorisede.Proponiamo perciò un innalzamento del tetto massimo ad una soglia superiore, almeno, a 4000€. A nostro avviso, una manovra del genere non rappresenterebbe solamente un più effettivo sostegno alla popolazione studentesca fuorisede, ma, cosa più importante, sarebbe un vero e proprio deterrente alla stipulazione di contratti in nero.
– Proponiamo che, all’interno di ogni sviluppo urbanistico, sia assegnata a residenze universitarie una quota degli edifici.
– Dote affitti: chiediamo si valuti un’ipotetica dote affitti da assegnare agli studenti in base alla loro fascia di reddito, parametro riferimento per calcolare sia le somme da stanziare, sia quelle da restituire
Pietro Piva, Presidente del Coordinamento Liste per il Diritto allo Studio;
Tommaso Bertacco, Rappresentante degli studenti presso il Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Milano;
Elia Montani, Presidente della Conferenza degli Studenti presso l’Università degli Studi di Milano;
Marta Ghidoli, Presidente del Consiglio degli Studenti presso il Politecnico di Milano;
Alessandro Alladio, Rappresentante degli studenti presso la Conferenza dei rettori delle Università Lombarde;
Daniele Redaelli, Rappresentante degli studenti presso il Consiglio di Amministrazione del Politecnico di Milano;
Luca Biffi Rappresentante degli studenti presso il Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi Milano-Bicocca;
Ida Pia Tarantino Rappresentante degli studenti presso il Consiglio di Amministrazione dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna;
Luca Petrangeli Rappresentante degli studenti presso il Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Padova
Tommaso Bezzi, Rappresentante degli studenti presso il Consiglio di Amministrazione di Educatt presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore
Pietro Rioldi, Jacopo Toccoli, Matteo Monteverdi, Tommaso Gasparini, rappresentanti degli studenti presso il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari.